Thursday, May 13, 2010

THE EPIDURAL

Gli attori sono gia' tutti in sala. Aspettano me.
La costumista e lo scenografo hanno fatto un lavoro eccezionale, non manca niente: camici bianchi, elettrocardiogramma, flebo, scaffali ripieni di medicine, pavimenti di linoleum che sanno di disinfettante, luce asettica e un po' alienante...per un attimo ho pensato di essere in un vero ospedale.

Si gira: "Il Parto- scena 1"
Sono l'attrice principale. Devo partorire una bimba di nome Giulia. La sceneggiatura non e' complicata, solo che richiede un po' di improvvisazione.
Appena il regista mi fa un cenno, devo far finta di spingere.
Il medico mi guida: "push, now!"
Ok, spingo. Va bene cosi?
Sono abbastanza realistica?
Riprovo: magari se faccio qualche smorfia sembro piu' naturale.
Mi rendo conto che un parto e' difficile da simulare.
Spingo, spingo, spingo.
Uno, due, tre e la bimba e' nata.
La scena e'finita.

Gli attori si disperdono nella confusione generale.
La troupe si sposta in un'altra sala, dove un'altra attrice interpreta la stessa scena.

Io rimango li' ad osservarmi in silenzio, con Giulia in braccio.
Mi sento calma, distante.
La bimba dorme.

E' stato come un film.



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