Wednesday, June 30, 2010

LIKE (A) VIRGIN

Virgin, Virgin, Virgin. Se non fossi sposata- in effetti non lo sono- se non avessi due figli e se non fossi follemente innamorata di Tom Cruise, cercherei a tutti i costi di fidanzarmi con Richard Branson.

Sto volando con la fantasia. Sto volando Virgin America.

Una delle migliori invenzioni di quel genio creativo e visionario di Mr Branson.

A bordo della Virgin, ci sono luci viola come nei migliori club di Ibiza, piloti che raccontano barzellette durante tutto il volo, norme di sicurezza tradotte in sexy cartoni animati, linea wi fi per inviare email a tua nonna, chat tra un passeggero e l’altro, hostess che sembrano spogliarelliste di Las Vegas....e puoi fare il check-in in 30 secondi strisciando qualsiasi cosa che abbia il tuo nome sopra- carta di credito, patente, tessera dei boy scout...


L’unico problema e’ che quando arrivi a destinazione, quasi quasi ti passa la voglia di scendere.


AMICIZIE PERICOLOSE

A quanto pare, in America, essere amici non e’ politically correct.

Nella maggior parte delle scuole pubbliche- e in generale, nelle scuole con piu’ di una sezione- e’ obbligatorio ‘ruotare’ le classi ogni anno.

Niente piu’ compagno di banco ne' amici della ricreazione.

Tutto cambia. Perche’ legarsi troppo a qualcosa o qualcuno non e’ salutare: potrebbe offendere chi e’ escluso, rimpicciolire le prospettive, diminuire la capacita’ di adattamento, limitare la flessibilita’.

Affezionarsi e’ ingiusto. Sconveniente. Primitivo.


Il figlio della mia collega Ramona e’ stato separato a forza dal suo migliore amico. Sono due anni che le maestre li inseriscono scrupolosamente in due classi diverse, perche’ la loro amicizia potrebbe essere dannosa per gli altri.

All’ultimo, disperato, tentativo di ricongingimento, Ramona si e’ sentita dire “Vedremo quello che possiamo fare, magari, tra un anno.”

Stamattina la terribile notizia “Mi spiace, ma i bimbi sono troppo amici. La loro condizione sarebbe fortemente sfavorevole alla socialita’ della classe.”

Ma si possono vedere al weekend. Giusto?


Saturday, June 26, 2010

AQUILONI

Beach Street-Fillmore-Marina Boulevard.
Sabato mattina, esco di casa con mio figlio ed in cinque minuti siamo sul lungomare a guardare gli aquiloni della Marina.
Gente che fa jogging, fiumi di biciclette, carrozzine e decine di 'KITERS'.
Cielo terso, aria fredda, isola di Alcatraz in lontananza.
Gli aquiloni disegnano percorsi immaginari sopra le nostre teste.
Non hanno molto senso, gli aquiloni, ma sono bellissimi.

Un po’ come l’amore. Incertezze colorate in balia del vento.
E noi che ci aggrappiamo a quel pensiero con tutte le nostre forze, come se fosse una questione di vita o di morte. Sorridiamo felici contemplando la follia di un movimento senza direzione. Non facciamo domande. Vogliamo solo tenere per mano quel fragile equilibrio.
Eppure basterebbe una folata, o un gabbiano, o un altro aquilone a spezzare quel momento.

E’ mezzogiorno, i bimbi tirano giu’ gli aquiloni, li piegano su se stessi, riavvolgono i fili e li ripongono in squallide buste di plastica, che finiranno in un angolo del garage.

Ed io penso che forse sia proprio questo l’errore. Quando il gioco finisce, ci vorrebbe il coraggio di mollare la presa, di perderlo per sempre, quell’aquilone. Di lasciarlo volare alto nel cielo. E’ quello il suo posto.

Tuesday, June 22, 2010

TELENOVELAS MESSICANE

Alcune, fantastiche scene le avevo proprio rimosse.
La famiglia dei ricchi. La donnaccia cattiva che si intrufola nella dinastia con falsa identita', si fa tutti i figli e rimane incinta del vecchio padre. La serva buona che si innamora del primogenito e vive l'amore impossibile. I fratelli che si sfidano a pugni e revolverate. La perla nera nascosta in qualche fiume. La signora grassa che fa la macumba. Le inquadrature che zoommano sull'espressioni facciali dei protagonisti. Gli uomini con i capelli lunghi e la camicia aperta.
Rapimenti, fughe, risse tra donne. Monologhi con Dio, preghiere alla Madonna. Sottofondo musicale, laddove necessario.

Mettete San Francisco e i suoi 300 canali satellitari, aggiungete una tata ecuadoregna che vive con noi ed un pizzico di pomeriggi liberi: il risultato e' una maratona di telenovelas messicane.
Di colpo mi viene una certa nostalgia di quelle venezuelane, insuperabili, degli anni '80. Su rete 4.

Amore, sposiamoci a Las Vegas

Perche' scegliere un prete quando puoi avere Elvis?

Con 199 dollari + tasse fai un matrimonio in grande stile...Las Vegas.
Il pacchetto include:
  • uso della cappella (di antica costruzione, ovviamente)
  • Elvis che scorta gli sposi all'altare e celebra il matrimonio
  • doppia performance musicale
  • bouquet di rose rosse con finto brillante
Gli optional: foto, dvd, live web broadcast, certificato di matrimonio e travestimento da Marilyn Monroe per la sposa.

Cosi, questa domenica alle 7 pm mi troverete nella leggendaria Graceland Chapel di Las Vegas...al matrimonio di Erica e Marco.

Perche' sposarsi quando puoi fare da testimone?

Monday, June 21, 2010

BLO


Un negozio che fa solo la piega ai capelli. Nient'altro.
La campagna pubblicitaria e' geniale "You are not cheating on your hairdresser."
Non stai tradendo il tuo parrucchiere.
Ma mi ha rubato il nome, a tradimento.

Thursday, June 17, 2010

TORNO SUBITO

"Guarda la luna e pensa a me"
Disse la mia amica prima che ripartissi.

Sono tornata e ho aperto la finestra- e la luna era sparita. Senza preavviso, senza nessun cartello appeso al cielo che dicesse "torno subito".
Ma e' mai possibile che la luna si sposti senza avvisare? Era sempre stata la', tutto l'inverno e buona parte della primavera. Alla stessa ora.
L'avevo vista un milione di volte e adesso che volevo guardarla se n'era andata.

Stavo impazzendo.
Quella notte, ho svegliato tutti e li ho costretti a venire a guardare alla finestra. Volevo una spiegazione. "Dov'e' la luna? Perche' non c'e' piu'? Ma quando torna?"
(C'e' sicuramente una buona parte di astrofisica che mi sfugge- a scuola studiavo Shakespeare durante l'ora di scienze).

Mio figlio era disperato quanto me. Anche lui pensava che la luna fosse sparita.

A quanto pare la luna ha dei cicli e muta posizione a seconda dei giorni, dell'ora e della stagione. In effetti lo sapevo.

Due giorni dopo sono uscita a cena, faceva freddo. Avevo i tacchi alti. Amica mia, certo che ti penso. Ho guardato nel cielo. La luna aveva un sorriso sottile, da bastarda. " Ci sei cascata, eh?"


ONOREVOLI SUICIDI

Se ti vuoi ammazzare, fallo con stile.
Il Golden Gate Bridge di San Francisco e' la localita' preferita dal turismo suicida di tutto il mondo.
1200 "saltatori" all'attivo, con una media di circa un morto ogni due settimane.
Gli acrobati volano per 227 metri in caduta libera prima di schiantarsi nell'acqua, in testa alle barche, ai surfisti e ai kiters che veleggiano nella baia.

Se mi dovessi suicidare, probabilmente sceglierei anch'io questo ponte.
Il punto e': in 227 metri si puo' cambiare idea?

Wednesday, June 16, 2010

HELLO AND GOODBYE

Il gioco della sedia: corro, sorrido, corro, poi la musica si interrompe e devo trovare una sedia. Possibilmente anche una scrivania ed un computer. Che angoscia, che adrenalina, che angoscia.
Anche oggi apro la mail e qualcun'altro e' stato licenziato.
La filosofia dell'agenzia e' CHANGE IS GOOD, CHANGE IS POSITIVE.
Nel giro di poche ore arriva un'altra mail. "Welcome the new art director".
La musica riparte.
"Welcome, Goodbye, Hi, See you later"...sembrano quasi parolacce.

Torno a lavorare sul mio progetto di new business: ideare un nuovo pay off per l'agenzia.
Panta Rei?


PROFUMO DI LAVANDA

San Francisco sa di mare, di alberi, di granchio appena pescato. Sa di nuvole, di vento fresco, di foche che nuotano. Sa di sole e di sale, di fish and chips, di pane appena sfornato.

Ma la mia San Francisco profuma di lavanda.
Ci sono piante di lavanda fresca ad ogni angolo, sui marciapiedi, nelle aiuole del parco, sotto le panchine, sui muri delle case, dentro ai giardini, nelle vetrine dei negozi, tra le mani dei bambini, nei cestini delle biciclette.

Vorrei tanto portarci una vecchia amica. Amava la lavanda. Le ho persino regalato una pianta una volta.
Chissa' che fine ha fatto.

Saturday, June 12, 2010

SEI BELLA, MA RIMANIAMO AMICI

San Francisco, tu sei bella da morire. Oggi ti guardavo mentre eri nuda, per il caldo, finalmente mostravi tutto di te, senza nasconderti dietro la solita nebbia.
Guardavo le tue sinuose colline, toccavo le onde pigre del tuo oceano ed entravo dentro di te, lentamente, attraverso gli alberi maestosi del Presidio.
Tu mi baciavi con una brezza decisa e mi accarezzavi di sole sincero.

Ma io pensavo ad un'altra. Una citta' senza cielo. Una citta' che fuma. Una citta' che mi tratta male. Una citta' vecchia e senza speranza. Una citta' brutale e piena di piccioni.

Penso che tu meriti una persona che ti ami davvero e ti apprezzi per quello che sei. Io sono una stronza. Non sono fatta per i legami a lungo termine.

Sei meravigliosa, ma rimaniamo amici.