Friday, July 30, 2010

HAWAII

Persino un paio di infradito sembra troppo.

Via anche quelle.

Piedi nudi sull’accelleratore. Qui e’ legale, anzi, consigliato.

Finestrini giu’. Vento tra i capelli. Costume. Musica a palla.

Non se da fuori sembro una gran figa o una gran cafona.

Probabilmente tutto dipende dagli occhiali da sole.

Gran figa.


Il caldo. Le palme. I surfisti. L’impressione di essere su un’isola sperduta in mezzo al pacifico...

Guidare scalzi. Come fare l’amore senza preservativo.



http://www.youtube.com/watch?v=BysbpQOQbSU


Thursday, July 29, 2010

Crisi di Identita'

Parigi, Londra e Ginevra sono in sala d’attesa. Vicino a loro ci sono anche la Torre Eiffel, l’Universita’ di Padova e il Lago di Como, che sfoglia una rivista di pesca.

Roma e’ appena entrata. Si sdraia sul lettino.

E’ nervosa, sudata, si sente vecchia e stanca.

“Dottore, io continuo a vedere un’altra Roma dappertutto. Sull’atlante, su google map, sul GPS. Ne ho sentito parlare alla radio, l’ho vista in tivu’. Mi deve credere, quella va in giro facendo finta di essere me...sara’ anche piu’ giovane, ma e’ tutta finta, ha i palazzi rifatti...dovrebbe vederla, insomma, non e’ paragonabile a me, neanche se si facesse crescere i giardini e prendesse piu’ sole...”


Roma- come tutte le altre pazienti dello studio- soffrono di sdoppiamento della personalita’.


O forse no.

Forse un’altra Roma esiste davvero.

In America.

Ed esistono anche Paris, Geneva, University of Padua e Lake Como, oltre che numerose versioni della Eiffel Tower.

Perche’ ogni localita’ europea ha la sua corrispondente statunitense.

Perche’ ogni palazzo, opera d’arte o via prestigiosa ha la sua gemella lontana.

E cosi ti puo’ capitare di stare nella Napa Valley e passeggiare per Les Champs-Elysees, o andare a Las Vegas e dormire a Bellagio.


Come dire, made in Italy, born in USA.


Wednesday, July 28, 2010

Non ci resta che piangere

Italia. La burocrazia. Sembra ormai una parolaccia. Un mostro a dieci teste che sbava, che non ragiona, e che ci tiene intrappolati nei suoi infiniti tentacoli. Un incubo che ci divora di file, carte, telefonate, spiegazioni, tempo, rabbia, rassegnazione. Un disordine che si ripete, su cui puoi contare, sempre.

Un caos familiare.


America. La procedura. Il pilota automatico dell’esistenza. Un autobus che fa sempre tutte le fermate, anche quando e’ solo. Un corridoio lungo e stretto senza porte. Una sequenza di risposte pre-costituite, che non ammette eccezioni. Una scala mobile che va per la sua strada, sempre alla stessa velocita’, senza fermarsi, senza improvvisare.

Un ordine estraneo.


http://www.youtube.com/watch?v=oODisCdWnf8


Tuesday, July 27, 2010

"La Farmacia"

Pillola rossa o pillola blu?

Nessuna delle due. Senza ricetta, anche Matrix puo’ attendere.

Nessun effetto speciale. Nessuna interpretazione da Oscar possono aiutarti nel raggiungimento di medicinali essenziali per la sopravvivenza. La sceneggiatura americana prevede infatti che in farmacia lavorino solo comparse, con un copione di quattro misere battute, tutte varianti dello stesso concetto “Non siamo autorizzati a vendere medicinali senza ricetta”.

Puoi morire in diretta, improvvisare una rapina, inscenare una tragedia greca, ma il finale non cambia.


E penso alla mia bella farmacia italiana. Dove ho comprato chili di antibiotici, sonniferi e droghe di ogni sorta, semplicemente interpretando me stessa. Dove sono stata protagonista di momenti indimenticabili, dolorosi ed intensi. Dove ho sofferto, gioito, ed una volta, persino amato.

Dove i farmacisti ne sanno qualcosa di medicina. O forse recitano bene.

Monday, July 26, 2010

ARIA

Geniali, sorprendenti, surreali invenzioni americane.

New York ha messo l’aria in vendita.

Si chiamano Air Rights e sono i diritti sull’aria: lo spazio non costruito.

Se ti compri un’appartamento con vista e non vuoi che ti piazzino un grattacielo davanti, puoi comprare l’aria ed impedire che ti rubino la visuale.

Se abiti in un attico, puoi prendere l’aria sopra di te assicurandoti che non possano edificare un altro piano.

Gli air rights li puoi anche vendere, scambiare, accumulare, in una sorta di etereo monopoli.


Mi guardo intorno ed immagino giganti etichette con il prezzo appese alle nuvole, sospese sopra la mia testa, esposte sopra i palazzi. Chissa’ quanto costa un metro d’aria. Due metri di vista. Un millesimo di cielo.

Chissa’ se gli uccelli ci dovranno pagare le tasse. E pure gli angeli. E forse, un giorno, anche Batman.



http://therealdeal.com/newyork/articles/air-rights-making-deals-out-of-thin-air

Friday, July 23, 2010

FUSO ORARIO

Mentre tu dormivi ho fatto una passeggiata nel parco e ho raccolto la lavanda. Mentre tu dormivi ho comprato un gelato alla vaniglia e mi sono seduta a guardare il mare. Mentre tu dormivi io guidavo, lavoravo, facevo la spesa, mi spogliavo, accendevo la tivu’. Mentre tu dormivi ascoltavo una canzone.

Mentre tu dormivi ti pensavo, e mi mancavi.


Scrisse San Francisco su un biglietto. E domani Milano lo leggera’, al suo risveglio.


Thursday, July 22, 2010

'HOT' DOGS

San Francisco e’ governata da cani.

Nel senso che i cani comandano in tutti settori socio-politico-culturali.

Dog sitters. Ok, non e’ una novita’.

Dog Bowls: ciotole con acqua per dissetare i quadrupedi, fuori da tutti i ristoranti.

Dog Boutiques: negozi dedicati, con articoli esposti alla ‘bassezza’ ideale per incontrare il target.

Dog Bars: locali da aperitivo per cani, dotati di comode panche, cuscini, ed ossa come stuzzichini.

Dog Stairs: scalette mobili da appoggiare ai piedi del letto per agevolare l’ascesa dei piccoli amici a quattro zampe.

Dog Hotels: catene alberghiere di lusso, dotate di cucce matrimoniali con vista prato.

Dog Schools= dal tip tap al corso anti-timidezza...non ci sono piu’ i cani ignoranti di una volta.

Dog Airways= linea aerea dedicata, (spero che il pilota sia un uccello).


Eppoi ieri ero in fila per entrare in discoteca e un dalmata mi e’ passato davanti.

Era sulla guestlist.



https://www.sfspca.org/civicrm/event/info?reset=1&id=467

https://www.petairways.com/content/reservations

http://www.waghotels.com/

Wednesday, July 21, 2010

Goodnight

Mutandine a pois, pigiama rosso a righe bianche, piumino.


Mi sembra di essere tornata alle Dolomiti degli anni ottanta, con mia madre che mi rincorreva per mettermi i calzettoni spessi e la maglietta di lana, di quella grezza, che punge tutta la notte, ed io pensavo solo a dormire, che l’indomani si andava a sciare in calzamaglia e moonboot.


San Francisco assomiglia al suo tempo: fa freddo e tira vento, fuori, ma sotto le coperte senti un calore inaspettato, una sensazione di pura tranquillita’. Scopri un’ anima chiara ed accogliente. Come l’aria di montagna.


E' tardi. Il letto e' vuoto. Mi raggomitolo sotto il piumino ed immagino di essere abbracciata.

Buona notte San Francisco, non si sta poi cosi male qua sotto.


Tuesday, July 20, 2010

DISTANZA

Nove ore di fuso orario...diecimila chilometri...millecinquecento anni di storia...duecentocinquantamila parole...

Italia e California sono davvero lontane.

Ieri cena con amici italiani, sfoggio di cultura motociclistica, invidia generale per il mio prossimo weekend a Laguna Seca...eppoi la fatidica domanda di un ‘intruso’ di Harvard: “Valentino Rossi?...Lo stilista?”


LE COLLINE DI SAN FRANCISCO

A meno che tu non abbia 94 anni, 4 bypass e ti manchino i piedi, non hai scuse per non correre.

Il jogging e la principale religione di San Francisco, che sembra volersi disfare delle proprie curve.

Praticata quotidianamente dall80% della popolazione per espiare i propri peccati culinari. Per scappare dalla quotidiana infelicita. E per raggiungere la PANCIA PIATTA, il Santo Graal della beatificazione eterna.

La religione e praticata ovunque: lungomare, parchi, piste ciclabili, autostrade, ponti, supermercati, parcheggi, rotaie del tram.

Chiunque puo diventare credente: bambini, obesi, donne incinte, gay, impiegati, pensionati, cani.

Sono tollerate le interpretazioni personali della fede: piedi nudi, pattini, calzamaglia, scarpe volanti e persino molle.

Le funzioni si celebrano a tutte le ore del giorno e della notte e con qualsiasi condizione metereologica. Volere di Dio.

Si corre per non pensare troppo. Si corre per vivere piu a lungo e correre di piu. Si corre per essere uguali a tutti gli altri e per avere qualcosa di cui parlare a cena (naturalmente domani dovrai correre di piu, se hai preso il dessert.)

Se non corri sei un emarginato, un deplorevole ateo della ginnastica, uno sfigato.

E cosi alla fine corro anchio, perche non voglio finire allinferno.

Ma non voglio la pancia piatta. Perche mi piacciono le colline.

Monday, July 19, 2010

IL SOGNO AMERICANO

Cinema, amici, profumo di pop corn imburrati, chiacchiere al sapore di M&M’s e Coca, cuori che sobbalzano al buio, silenzio contemplativo, finale aperto.


Un film che e’ un lungo sogno. Girato in un angolo della nostra mente dove e’ lecito immaginare la felicita’, con il rischio di rimanervi intrappolati.

L’infinito diventa possibile. L’impossibile diventa normalita’: si possono costruire castelli in aria, percorrere scale senza fine, amare per sempre qualcuno.

Non si puo’ smettere di sognare, un sogno dentro l’altro, fino a perdere le tracce di noi stessi.


E quando il film finisce, e tutti escono dalla sala, io non sono sicura di volermi davvero svegliare.



INCEPTION

http://latimesblogs.latimes.com/movies/2010/07/inception-chris-nolan-hit-lenoardo-dicaprio-box-office.html

Saturday, July 17, 2010

BAT RAY

Squalo. Mi spiace vederti cosi incazzato. E’ troppo tempo ormai che riesci a farti solo scorfani.

C’e’ qualcuno, in questo mare, molto piu’ sexy di te.

Io l’ho toccato.

E’ forte e liscio come la seta. Scuro e misterioso. Sinuoso e veloce.

Morbido e pungente.

E quando credi di averlo preso, lui sparisce nel blu.


E’ un pesce fuori dal comune. La razza ‘pipistrello’.

All’acquario di San Diego. E nelle sue isole, le Bat Islands.

Qualcuno, un giorno, mi ci portera’.


http://www.youtube.com/watch?v=ySyTRg0klIg

http://www.youtube.com/watch?v=_WrmkB_jYU0



(...post sponsored by Seaworld)

ARIA INCONDIZIONATA

Tutti sanno: che in America devi metterti il cappotto per andare al cinema, che il consumo annuale di aria condizionata di un bar e’ pari alla produzione energetica dell’Asia e che per andare a fare la spesa ti serve la pelliccia di visone.


Non tutti sanno: che all’acquario di San Diego ci sono pinguini ed orsi polari abbandonati sotto il sole, ad una temperatura media di 30 gradi, mentre gli esseri umani pascolano giulivi in un tunnel sotterraneo dal clima POLARE.


Welcome to America: il tuo habitat innaturale.


(post sponsored by Seaworld)





Thursday, July 15, 2010

What You Really Want

Hai mangiato Frosties tutta la vita perche’ ti piacevano.

Poi un giorno entri in un supermercato americano e ti ritrovi in una Babilonia di cereali: Special K alla ciliegia, Cheerios alla cannella, Rice Crispies al fico d’India, Quakers al salmone di Scozia. Ventiquattro metri di scaffali, dodicimilacinquecento varianti e due minuti per trovare la tua colazione.


“Signora Cartei: lo vuole con le palme, i dromedari o il cesto di papaya?” Lo voglio con le palme, i dromedari o il cesto di papaya, il mio nuovo libretto degli assegni?Un album fotografico con trecentossessantacique opzioni grafiche dovrebbe aiutarmi a prendere una decisione.


L’ America ti mette in discussione.

L’America ti costringe a trovare risposte.

L’America ti chiede se quello che hai e’ quello che veramente vuoi.

E tu finisci per scoprire che la carta igienica a stelle e strisce ti rende piu’ felice. Che i Frosties non sono paragonabili al sapore fantasmagorico dei Cheerios e che la carta di credito con le palme puo’ cambiarti la vita.


Wednesday, July 14, 2010

SAN FRANCISCO BLUES


303 Second Street. E’ mezzogiorno e c’e’ musica nell’aria.

Scendo per il caffe’ e scopro un concerto jazz improvvisato sotto il mio ufficio.

Il vento sparge le note, la nebbia si gonfia di malinconia.

Ed io ricordo Milano, un marciapiede, un sassofonista che suonava per me.

Il caffe’ e’ amaro.

La musica non e’ bella se non fa un po’ male.


IL RIPIENO

Focaccia ‘italiana’ del Kentucky con ripieno di tacchino e lattuga. Burrito messicano con avocado, manzo e fagioli. Piadina newyorkese con roastbeef e broccoli saltati. Baguette di pollo con salsa al pesto dell’Alaska.


Il mio Mac e’ terrorizzato. Ci sono computer che hanno perso la vita affogati nella salsa piccante. Schermi accecati dall’unto. Tastiere invase dall’insalata assassina. Porte usb soffocate da meteore di pane.

E’ impensabile riuscire a mangiare alla propria scrivania tutti i giorni senza uccidere il proprio pc.

E’ impensabile per un americano uscire a mangiare fuori tutti i giorni,senza uccidere il proprio lavoro.


“Sandwich at my desk” e’ la piu’ popolare e diffusa pratica di consumo dei pasti nella vita professionale statunitense.

Meno parole, meno amici, meno tempo da perdere.


E il ripieno cresce sempre di piu’, per farci sentire meno soli.


Tuesday, July 13, 2010

Buon costume

Mi guardi sconsolato dal fondo del cassetto, schiacciato tra le mutande a pois e le calze a righe di Paul Smith.

Lo so. L’anno scorso a quest’ora eravamo sdraiati in piscina a farci accarezzare dal sole. A fare i tuffi dal trampolino tanto per rompere il silenzio. A fantasticare su quella casa lassu’ con la terrazza, che forse un giorno ‘ce la compriamo’. A ridere di quel signore vecchio vecchio con la collana d’oro che continuava a spiarci.


Da quando sei entrato nel mio guardaroba, non faccio altro che pensare a te. Vorrei sentirti addosso.

Poi mi decido: ti prendo, ti sorprendi, mi spoglio, ti faccio scivolare sul mio corpo- chissa’ se sei ancora della mia misura.

Esco in terrazza, mi metto sul lettino, sotto la nebbia, al freddo. Ci sono 11 gradi. Ma e’ una questione di principio.


La mia vicina francese mi guarda terrorizzata dalla finestra. La mia tata mi chiede se voglio la crema solare. Gli operai di fronte smettono di trapanare...

Una cosa e’ certa: io e te facciamo ancora una porca figura insieme.

Monday, July 12, 2010

Perche' domani sia un giorno migliore. Preghiamo.

La Bibbia parla chiaro : Dio ha creato la luce- e l’ha chiamata giorno- poi ha creato le tenebre- e le ha chiamate notte.
Poi ha creato la nebbia*- e l’ha chiamata San Francisco. Doveva essere parecchio incazzato, perche’ vi ha concentrato anche tutto il grigiore e l’umidita‘ del mondo (Oh Dio, qualcosa ti e’ scappato anche sulla Pianura Padana, a dire la verita’.)
E cosi, San Francisco e’ avvolta dalla nebbia per tre mesi all’anno, mentre a soli 3 chilometri di distanza- in tutte le direzioni- e’ estate piena.
Sabato io e Cesare abbiamo deciso di catapultarci in un’ altra dimensione spazio-temporale.
Marina Boulevard- Golden Gate- Highway 101- Tiburon: in soli 12 chilometri siamo passati dal maglione di cashmere alla maglietta di Gap.
Miracolo.
Tra la sindrome stoccolmiana della depressione metereopatica e la resurrezione dell’umore nel sistema ‘solare’ ci sono solo 15 minuti di auto.
Ed un tunnel, quello sulla Highway 101, che in soli duecento metri fa passare il termometro da 14 a 24 gradi.
“E la luce fu.”


*versetto in basso a sinistra, capitolo centrale

Friday, July 9, 2010

GIGLIOLA CINQUETTI

Mi ha rubato le parole.

Perche’, quando ieri sera i miei improbabili compagni di avventura- Stefano e Federico- mi hanno costretto ad infilarmi in un buio, brulicante ed odoroso sottoscala chiamato Cat Club, eppoi mi hanno sospinto sul ‘cubo’ con poderose esortazioni e convinto ad esibirmi in una performance aerobico-teatrale, ho pensato e probabilmente detto “non ho l’eta’.”

Io e la mia giacca da lavoro Ralph Lauren, imbottigliate in un traffico di minigonne di pelle, zeppe di vernice nera, seni insaccati nella lycra, orecchini e cianfrusaglie sonanti, aliti di birra e pupille in letargo.

Poi mi sono ricordata.

Io e i miei 18 anni, i miei capelli verdi, il piercing all’ombelico, i panta collant turchesi a zampa di elefante e la speranza di baciare il tizio con le Adidas che sanno di formaggio, l’alito di birra digerita e le mutande della settimana prima.

E mi e' venuto da ridere.

Io e i miei 32 anni, una donna che ha decisamente migliorato il suo stile, che preferisce nascondere cio’ che desidera mostrare, che sa distinguere un uomo con le mutande pulite e forse non si ricorda piu’ come baciare.

Non ho piu’ l’eta’. Ma non mi manca.


http://www.sfcatclub.com/



Wednesday, July 7, 2010

NEBBIA


5 luglio: nebbia

telefonata di mia madre con resoconto dettagliato sulla meraviglia del cielo a Padova, l’apprezzato caldo dell’anticiclone delle Azzorre e l’imminente vacanza a Cortina

6 luglio: nebbia

impossibilita’ di sfruttare in alcun modo quei meravigliosi sandali chiusi davanti e aperti dietro comprati in saldo da Macy’s la settimana scorsa e mai indossati

7 luglio: nebbia

contemplazione rassegnata del nuovo scintillante barbecue installato in giardino e mai inaugurato, per l’utilizzo del quale mi ero addirittura letta 32 pagine di istruzioni sulla preparazione di salsicce, hamburgers e cosce di pollo.

8 luglio: prevista nebbia

intenzioni suicide rappresentate da potenziale tuffo carpiato dal Golden Gate; piani rovinati dall’impossibilita’ di trovare il Golden Gate, esso stesso avvolto nella nebbia








Sunday, July 4, 2010

4th of July

Giorno dell’indipendenza.

Cielo a stelle e strisce. Barbecue improvvisati in mezzo alla strada, magliette a manica corta, finalmente, e sandali; pensieri che profumano di hot dog, felicita’ diffusa e patatine fritte.

Il solito vento freddo che alza le gonne e spinge i bambini sui monopattini. Odore di mare, tassisti in libera uscita, mercatini di carne organica.

Giorno dell’indipendenza.

In fondo dipendiamo tutti dalle festivita’ per fare festa.

In fondo dipendiamo da tutto.

Dalle nostre scelte.

Dalla nostra fragilita’. Dalla nostra saggezza.

Dalle nostre intuizioni. Dalle nostre soluzioni.

Dall’amore e dal tempo che lo cancella.

Dal colore del cielo e dall’umore della luna.

Dal caffe’ buono, dalla telefonata di un amico.

Da un abbraccio. Dal sorriso di un figlio.


L’indipendenza non esiste.

Credo.

Dipende.